L’essere Umano, non è affatto nuovo a quello che poi
incontriamo e classifichiamo come una stranezza, una deviazione dal normale
vivere.
Sappiamo,oggi, e oramai da tempo che quello che esula dal comune denominatore è
classificabile in due modi principali, che si contrappongono; l’uno con tanto
di cultore non che di collezionista. L’altro è quello di emarginazione e
derisione.
Per classificare l’umano nella sua diversità, non ci sarebbe
nulla di strano, ma quanto più poi quella sua diversità diviene picacismo?
Il sottile confino, penso che poi sia proprio quello che non
vuole vedere e credere, è che si continua costantemente con il sogno, quello
che insegue il mito, ho qual si voglia, si trasformi… nel peggior modo… in Vizio.
Il vizio? Hai tempi del romani, la normalità era il consumo
del proprio benessere, un benessere individuale, che via, via, oggi è divenuto
picacismo. Il pericolo maggiore è di incorrere non solo nel vizio, ma anche e
se mai, se ne legge e se ne dica, non “ci si riesce” a toglierlo. La paura è un'altra,
a mio avviso. Parto dal sogno, il sognare per l’Umano è una evasione, come e se
non più una divenuta realtà, oltre che lo sfuggire dalle responsabilità, dalle
paure ( più che ragionevole è ) da quel raziocinio che poi, è per primo dolore
e fatica. Perché bacco tabacco e … picacismo allora ? Il male in cosa si è
trasformato oggi ?
Per primo direi… che dovrei capire, che cosa è L’Umano, in
toto poiché nel archivio della mia coscienza, non che di questa, mia anima poco
limpida ci sono solo esempi di quello di cui non vado fiero, e non a caso poi.,
si conservano ancora di più si, si quelli lucenti contornati d’alloro fregiati
di piumaggi a festone, portati in processione da e per chi cerca in quella vana
gloria il suo sorgere a nuova vita. I miei allori, allora …. Non sono belli da
vedere non sono collezioni di pregio, ne di stravaganza, non sono fatti per
attirare farfalle, ne falene. Quello che si scaccia, quello che si vuole a
tutti costi rifiutare, quello che è male, rimane in me ancora brillante. Sono questi
i miei fregi, quelli che rispolvero e ritiro fuori da ogni baule da ogni cassa
forte. Il mio “tesoro”.
I miei balocchi, ho quelli che oggi poi divengono non più
per gioco ma per propria volontà uno stile di vita, magari stereotipata, più
che un caso a se. Per sapere distinguersi dalla massa, la legge del mercato
dice che bisogna strabiliare, far parlare di se in quel campo in cui si è attratti.
Nelle vaste discipline che contengono e si contendono” l’ imprinting” ( l’imposizione
) / odio L’inglese / .
Il mondo che comunque cammina con il proprio passo, magari
cambiando, perché dare la colpa all’Umano, sarebbe un anatema, in prima
persona, non è L’Essere Umano, a farsi del male, è più quel male che
comunemente diventa oggetto. Mi spiego meglio se poi posso, sapete i miei
appunti contengono un enormità di errori e di controversie, sono scarabocchi,
più che disegni architettonici del “Vitruvio umano”. Sono errori che ho
scartato, accartocciato, strappato, e persino tentato di riciclare, ma che
nulla di fatto per quanto, poi li abbia gettati nel fondo del cesto della
spazzatura mentale, ancora non sono compost d’anima. Quel errore quel rifiuto
diventa e diviene vitale, è, e, …. vive…. oggi.
Bacco … tabacco… e per Bacco; pure il picacismo !
In aiuto a quel male che ha preso la forma Umana, ( e sia
mai che se ne parli poi in prima persona, l’io in prima persona, intendo, è una
coscienza, è se mai non un Umano ) ci viene a darci una “mano” la tecnologia,
oggi miniaturizzata, non più con quelle “valvole” ma più con quei chip.
Il Vitruviano androide, prende forma, e se mai anche i vizi
!! Arriva EcoBot, robot che mangia e
smaltisce i suoi bisogni in bagno Ma ora arriverà EcoBot-III che ‘raccoglierà il suo cibo e acqua
dall’ambiente. Questo robot, alla fine della giornata, si libera dei propri
rifiuti‘, dichiara l’esperto
di robotica Ioannis Ieropoulos, anche se finora nessuno ci
ha spiegato quale sia l’utilità di un robot del genere. Esistono
già due prototipi di questi EcoBot, il primo è stato dotato di
una cella a combustione microbica alimentata da batteri. E coli nutriti con
zucchero raffinato. Il secondo prototipo, Ecobot-II, si nutriva di mosche
morte, gusci di gamberi e mele marce. Un vero buongustaio.
Inutile dire che la concorrenza al picacismo è spietata per
l’Umano. Poiché, per quanto se ne dice e per quanto L’Essere Umano cerchi di
esulare la sua natura “nade uman” è in
netto svantaggio, ossia combattere contro la produttività di una macchina, è da
irragionevoli. Non c’è competizione, se mai si possa parlare di “artigianato”
allora, qui le cose cambiano. Il picacista artigiano ha un mercato di nicchia,
li può sopravvivere, solo in quel piccolo settore che gli resta, visto che poi
la tecnologia ancora avanza sempre più con quella sua irruenza e volontà di “Mordere
il mercato” .
…… Bacco tabacco …. E picacismo --- Ho il Vitruvio Umano?
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