Certo che poi, se avessimo una lente di ingrandimento. Se
essa avesse la facoltà di farci vedere all’interno dell’anima …
Maah.. chi sa cosa troveremo, penso che ci sia molto più di quello che si scova solo con
“l’occhio clinico” ho se mai cinico. Per tutti quei trambusti che oggi abbiamo,
in questo periodo, mi soffermo sempre su quella volontà ho meglio sul profilo e
se sia poi da parlare di profitto!
Perché L’Essere Umano è così pieno di se e su quel egotismo,
mercifica la sua vita. Possibile che non c’è un saio e dei sandali da portare
tutti noi ? Beh’è no rispondo subito
no, non penso che poi L’Essere Umano, non sia così disponibile a vedersi con il
“cordone” e il silicio. Non lo è affatto e penso non lo sarà prossimamente,
almeno. Anche se fosse e ci sono esempi,
non è quella soluzione esaustiva. Non per tutti, no per chi poi si illuda che
lo sia, no per chi voglia non solo ingannare se stesso ma anche chi lo circonda.
Ma d’altronde non è nemmeno disponibile a dire la verità, se
mai essa esista come totalitaria, è solo votato, come lo sono anche io, e non
costretto se, si possa optare per considerare L’Umano costretto? È incamerato se mai è per così detto ; attratto
dal proprio bisogno.
È così difficile capire l’altro, quello per dire che ci
affianca, che ci sta accanto, tanto ho
quello che si incontra nel istante, in questo incedere di questa vita, è poi
così facile come si pensa? Personalmente ancora metto il diniego, per prima
soluzione. Constato che è non difficile ma pressoché, oggi e per il futuro
impossibile ( almeno per me ) vederci una strada che penso ci sia dopo tutto,
almeno quella che possiamo tracciare, con la ragione con lo sviluppo con quella
innovazione. Il progresso, ha uno sviluppo impressionante, eppure è un patogeno
incredibile.
Mi vedo costretto ad ammetterlo, per quanto oggi abbiamo
così detti servigi primari quali solo l’uso dell’energia elettrica, non siamo
capaci ( metto me in prima persona ) di vedere con quei occhi illuminati dalla
coscienza, perché ? Sono convinto, passerei la mia vita in quel combattimento
che non avrebbe ne vinti ne vincitori se trovassi solo di fronte a me il sogno
!
Scaccio da me, pressoché il più possibile i sogni, eppure
sono quello che oggi ci viene dato come alimento, sostentamento, come scambio
di valore. Cerco da sempre la cura per debellare da me il sogno, quella
essenza, che certifico sia cancerogena, maligna e se; anche senziente? . Come rovescio
della medaglia che si possa poi conoscere per certo, penso sia quello della
essenzialità, ossia quello che io nella mia prima persona tendo a scacciare da
me e per certo, ne impreziosisco, il suo
valore dandogli quella considerazione di primaria importanza, in quanto mi
manca. È impressionante come si possa poi affondare considerevolmente in quelle
per me orami sabbie mobili di questo orgoglio/bisogno. La ragione aiuta L’Umano
a vedersi realmente allo specchio ? Ancora debbo riflettere e rimettere la
negazione come risposta, in quanto poi non vedo altra uscita delle tante che
penso vi siano. Non è sfiducia e se mai poi pessimismo, ma solo realismo. Uscire
da quest’ingorgo colossale che ancora viaggia e mai è li in quella coscienza,
una tangenziale che non ha mai fine e non ha un inizio ma solo delle rampe di
entrata, ( come penso ci sia quelle di uscita ) immancabili traghettatrici di
quel viaggio per una meta magari… vista, e poi agognata; con il sogno.
Vorrei tanto nascondermi dai miei sogni, non vorrei mai
sognare ma non posso scappare da quel
bisogno, eppure ne dall’uno ne tanto dall’altro traggo quel che penso sia un
profitto. Confuso lo sono e non certo quel che si dice “felice”. Per scappare
da una realtà che ci opprime che ci distrugge, che ci attanaglia, cerchiamo il
sogno, ossia un paradiso che comunque non ha pressoché vita, ma solo respiro
celebrale, ha parola di pensiero, è vivo solo nella mente. Quanto poi si fa
reale ? E non lo è affatto poi,… non lo sarà mai!! Chi è in grado di fermarlo ?
Personalmente arrivo a dire che : mi fa più paura una foresta che cresce, se sia poi, quel albero che
cade….
P.S.
Mi vedo più come quella scimmia che si accorge
del suo riflesso e lo attacca ferocemente, in quanto vi riconosce l’antagonista
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