lunedì 2 aprile 2012

Lettera aperta di un Tamarro


Cercare di fare capire la mia essenzialità, …”?”
Non è affatto facile, parlare di me esponendo un concetto così,da assolutista, sono ristretto al corpo “stitico”, se non  come è quello che per certo concepisco come vivere, il mio vivere. Parto da qui  per quanto sia poi facile alla società di oggi esporre la teoria di Einstein, lo è per me difficile riempire le “nuvolette”  bianche lasciate vuote sopra i disegni di Topolino con un dialogo che abbia un periodo e uno svolgimento.

So che è una corda lanciata in aria, fatto sta che è li in verticale, ancora si regge nonostante sia una balugino, una bugia “gonfia” di orgoglio, quella che ancora attesta una verità controversia alla regnante scienza. Eppure, non sono nuovo a questo “numero” da Houdini. Posso reggere questa ipotetica corda così sospesa in aria, senza che essa cadi, come lo mette per prova, che cade  sempre è, certa la stessa scienza.
Il tamarro che è in me, vive al margine, e esce solo quando può essere se stesso.

 Essendo confinato da fattori  di questa volontà così ristretta, nella normalità, dovrei essere se non emarginato, per rilevati, e scontati artefici di disturbo neuro vegetativo, almeno internato in una “casa” di recupero. Per quanto poi mi ci vedo già in quel luogo, se devo confessare  ammetto, non che sottoscrivo;  non vedo solo elefanti tipo il “Dumbo” volare con le proprie orecchie, no … Non solo già, ma quanto più posso con tanto di tutela, da essa mi si annoveri i miei diritti di” malato da sanare” la più completa rassegna di catalogare ogni tipo di essere non Umano e se mai, vicino al Sapiens Sapiens… come della categoria mia… parente stretta.

A me basterebbe un “pitale” si, agio oggi, poiché di quell’acqua sporca contenuta all’interno è poi stata non versata via, ma commercializzata, non che pubblicizzata come miracolosa, ma ora  mai per lo più, in questa ammodernata rivisitazione del vivere ristretto così caotico, e se poi, pressoché noioso da leggere, i questi appunti di  tamarro, specie, non certo in pericolo di estinzione devo poi ribadire che sono “ricordi” archiviati, di un Allunato.

Per la precisione, oltre che essere consono al concetto odierno di “riciclo” non che alla modernità del consumare e non sprecare le materie prime, decisivo… descrivo il modo d’uso di quel che “etichetto” come prima singolare mia persona, esponendomi, e non travestendomi, mascherandomi, ho solo, recitando il ruolo di tamarro.

 Dovrei mettere quella etichetta a norma CEE, come suddetto, che mi impone per norma comunitaria, se mai per etica sottoscritta, da un progresso civico incancellabile,e inattaccabile … patrimonio del umanità.
 Essendo poi impossibilitato da fattori di disturbo mentale, per ora, descrivo in maniera spicciola quello che resta un “Bugiardino” dei pregi, non che delle potenzialità della suddetta opera … Vorrei far parte di una categoria, così tanto, da.. ma non solo ( francesismo ) essere quello, a cui ambisco, cultore di body building, con tanto di “pancetta” stile nove mesi e mezzo.

 Quello è, e resta un concetto puramente fisico, ambisco più al bisogno,…. a quella risorsa interiore, ricercando la particella di Dio, nel mio interiore… grasso….

Cercare di fare capire quella mia essenzialità, … Dimostrarmi! che sono io il malato, è poca cosa, lo so di già. Per intercedere di una sanità, grazie oggi ad essa che mi è caduta poi in braccio con il  condono, la mia latenza è nell’odierno santità eco sostenibile e se come sempre, però è fallita anche la richiesta di esportare con copyright il modello formato in altre nazioni. 

La fuga dei “cervelli”  idrocefali con processore “intel” non è avvenuta, è sfuggita al controspionaggio, fattore che ha fatto evolvere e, ha esaltato il prodotto “made in” facendolo suo.

P.S.
Se volete,avete il piacere di conoscermi, sono lieto di essere vostro onorato ospite a questo indirizzo che lascio con mesta fiducia, non che dovrei nobilmente esporre a chi più ne ravvede la comodità, se mai la modernità, e all’avanguardia. Nell’onestissima mia libertà di opinione vi auguro la permanenza, e il pernottamento, se mai esso sia al gusto di quanto la V.S. voglia alloggiarvi (clika qui)
Cordiali Ossequi.

   Cercare di fare capire la mia essenzialità, …”?”

Lettera aperta di un Tamarro

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